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Pressione dei pneumatici

La pressione dei pneumatici è una delle cose più difficili da standardizzare per i ciclisti e spesso diventa argomento di discussione sui forum e prima delle gare. La ricerca della pressione giusta è un po’ come la ricerca del sacro graal, ovvero una ricerca infinita. Ci sono talmente tanti fattori interni ed esterni da considerare che un po’ ogni gara ed ogni situazione diventa una cosa a sé. Noi dunque abbiamo chiesto a Mirko Tabacchi come gestisce la questione della pressione delle gomme nel Cross Country e nel Ciclocross.

 

Ciao Mirko, iniziamo con una domanda diretta, come misuri la pressione?

Ciao ragazzi. Io normalmente vado alla vecchia maniera, cioè a tatto con la mano. Riesco già a percepire se la gomma è più molla o più dura di quello che mi serve. Poi ovviamente per affinare ed essere sicuro uso un manometro.

Tu hai degli standard di pressione o cambi spesso?

Diciamo che ho un range di pressione in cui resto sempre dentro e poi aggiusto in base alla gare che devo fare. Nel Cross Country sto dai 1.2 ai 1.5 bar. Nel Ciclocross a volte arrivo fino ai 1.6 bar.

Quanto viene influenzata la pressione delle gomme dalla pressione e regolazione della forcella?

Moltissimo. La forcella è un elemento fondamentale combinato alla pressione delle gomme per il grip sul terreno. Una volta ero meno attento a tutto questo e spesso tenevo la forcella regolata allo stesso modo per ogni gara. Poi con il passare del tempo e facendo esperienza, ho capito che ogni volta bisogna fare una regolazione apposita. Ed ovviamente di questo le gomme e le ruote ne risentono molto e devono essere regolate di conseguenza.

Il terreno invece? Che differenza c’è tra asciutto-bagno e tra sconnesso-scorrevole?

In realtà per me tra l’asciutto ed il bagnato cambia poco. La grande differenza viene fatta dalla composizione del terreno. Se è troppo sconnesso c’è bisogno di una pressione più bassa possibile per mantenere il controllo della bici sul terreno. Poi che sia bagnato cambia poco. Dipende tanto dal fondo in cui si corre.

Cambia qualcosa tra gare lunghe (marathon) e gare corte (xc)?

Non cambia moltissimo, ma solitamente sulle gare lunghe tengo un decimo di bar più gonfie le gomme. Così da migliorare leggermente la scorrevolezza nei tratti lunghi.

Metti una pressione diversa tra l’anteriore ed il posteriore? So che molti lo fanno.

No non metto una pressione dei pneumatici diversa tra anteriore e posteriore. Una cosa importante che io controllo sempre è che il copertone non si accartocci e faccia le grinze. Cioè se vedo che all’anteriore la spalla del copertone si piega quando salgo sulla bici, vuole dire che ho abbassato troppo la pressione. Nel posteriore invece non importa perché ovviamente essendoci più peso dovrei mettere la pressione molto più alta per far si che non si accartocci. Comunque io mi trovo bene mantenendo uguale la pressione tra anteriore e posteriore, così capisco meglio come si comporta la bici.

Usi dei sistemi anti-foratura o dei “salsicciotti” dentro alla gomma?

Dipende dal tipo di gara, ma solitamente uso i PTN. Li abbino spesso ai Core Carbon Evo con canale da 27 se devo fare delle gare molto tecniche. E dunque posso permettermi di abbassare la pressione per migliorare la presa sul terreno.

In questo momento stai gareggiando anche nel Ciclocross. Che differenze ci sono in questa disciplina?

Beh ci sono molto differenze soprattutto perché il fondo in alcune gare è veramente molle. Infatti abbassare la pressione dei pneumatici serve nei casi in cui si faccia fatica a fare grip sul terreno. Ma a volte, come nella gara di tezze sul brenta, il fondo presenta molti sassi, e quindi ho dovuto alzare la pressione delle gomme. Bisogna sempre cercare un compromesso con la sicurezza. Se avessi tenuto la pressione troppo bassa avrei rischiato di tagliare il tubolare su di un sasso.

Ultime considerazioni?

Diciamo che la pressione dei pneumatici alla fine è una questione molto soggettiva e personale. E’ molto importante anche lo stile di guida, la geometria del telaio, le sospensioni, le gomme, il canale interno delle ruote ed ovviamente il terreno. Dunque non è una scienza perfetta e c’è bisogno di tanta pazienza e tante prove sul campo.

Grazie mille Mirko e buona fortuna per le gare!

Grazie a voi ragazzi.

Buone pedalate!

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